Wednesday, August 29, 2012

Clima, attività solare e raggi cosmici...

Visto che siamo in tema di "effetti dell'attività solare" e benché sia più difficile immaginare che il Sole con la sua attività  possa influenzare il tasso di decadimento delle sostanze radioattive piuttosto che il clima, una prova scientifica di quest'ultimo effetto mancava all'appello. La causa di ciò è da imputare soprattutto alle difficoltà di recuperare dei dati storici affidabili sul clima. Tuttavia uno studio pubblicato su "Geophysical research letters" ha messo in relazione la bassa attività solare al verificarsi di inverni particolarmente rigidi nell'Europa centrale fin dal 1780. Come hanno fatto i ricercatori ad ottenere dei dati così precisi sul clima? L'idea è davvero molto astuta, e per chi vuole saperne di più consiglio la lettura dell'articolo su LeScienze.


Lo schema del possibile meccanismo individuato 
dall'esperimento CLOUD  che influirebbe sulla formazione 
delle nuvole.
Riguardo al meccanismo responsabile della supposta correlazione i ricercatori lo attribuiscono al minimo di radiazione ultraviolette, conseguenza della bassa attività solare. Una minore dose di radiazioni ultraviolette surriscalderebbero meno l'atmosfera terrestre e indurrebbero quindi un cambiamento negli schemi di circolazione nei due livelli inferiori dell'atmosfera, meccanismi che a loro volta attraverso una serie complicata di fenomeni correlati, influenzerebbero direttamente il clima nelle regioni più a Nord dell'Europa. 
Non so se ai ricercatori è venuto in mente di studiare anche gli effetti, non solo della radiazione ultravioletta, ma anche dei raggi cosmici. Per questo vorrei portare all'attenzione degli studi effettuati al CERN all'interno del progetto dal nome CLOUD (Cosmics Leaving OUtdoor Droplets) che ricercano gli effetti della radiazione cosmica (a sua volta in parte legata all'attività solare) sul processo di formazione delle nuvole. I primi risultati sono arrivati e sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature, dove pare emerga che esista davvero un legame tra la formazione delle nuvole e la radiazione cosmica che colpisce l'atmosfera. Ma dal momento che il tema è "politicamente caldo", pare che il direttore generale del CERN Rolf Heuer abbia affermato che gli scienziati dovrebbero astenersi dal trarre conclusioni da questo esperimento: "I have asked the colleagues to present the results clearly, but not to interpret them” ("Ho chiesto ai miei colleghi di presentare i risultati in modo chiaro, ma di non interpretarli"). 
Ma perchè tutte queste precauzioni? 
La risposta a questa domanda è evidente da queste sue parole: "That would go immediately into the highly political arena of the climate change debate. One has to make clear that cosmic radiation is only one of many parameters.” (Questo ci porterebbe immediatamente all'interno dell'alta arena politica del dibattito riguardante i cambiamenti climatici. Uno deve avere ben chiaro che la radiazione cosmica è solo uno dei molti parametri."). Per ora quindi rimaniamo cauti anche noi e osserviamo gli sviluppi; in ogni modo è affascinante che i raggi cosmici e l'attività solare possano influenzare un fenomeno così complesso come il clima. Una maggiore comprensione dei legami che intercorrano tra di essi ci potrebbe in futuro suggerire le vie da seguire per evitare di andare incontro ad un surriscaldamento globale con tutte le inevitabili spiacevoli conseguenze per l'umanità.


Una vista dall'alto dell'esperimento CLOUD.
Per saperne di più:

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